Chirurgia dei Traumi Maxillofacciali Mandibolari

Le fratture della mandibola sono le più frequenti del massiccio facciale (35-50% del totale).
Più comuni in seconda e terza decade di vita.

DESCRIZIONE E SINTOMATOLOGIA
Tra le cause più frequenti si annoverano gli infortuni con cadute a terra, gli incidenti stradali e sportivi, le aggressioni.

La mandibola presenta nella sua struttura dei punti di forza (maggiore compattezza a livello sinfisario) e punti di debolezza (condilo mandibolare) che insieme ad un sano sistema dento-alveolare, alla normoocclusione ed un atteggiamento di serramento dei denti permettono di distribuire al meglio l’energia impattante riducendo i traumi e proteggendo le altre più delicate strutture facciali.

Le fratture si possono distinguere in dirette (se la lesione si realizza nel punto in cui si verifica il trauma) ed indirette (se la lesione si crea a distanza); favorevoli e sfavorevoli, a seconda che la linea di frattura permetta ai muscoli abbassatori ed elevatori della mandibola di avvicinare o allontanare i monconi; in base alla sede di frattura: condilo (35%), corpo ed angolo della mandibola (25%), sinfisi (15%), ramo (piuttosto rare); secondo altri parametri in complete ed incomplete, chiuse ed esposte, composte e scomposte, monofocali, bifocali e pluriframmentate, con perdita di sostanza.

Tali fratture, particolarmente dolorose, si accompagnano a edemi, ematomi, ferite lacero-contuse, malocclusione traumatica, scialorrea, lesioni mucosali orali, emorragie, avulsione di elementi dentari, diastema, alterazioni della sensibilità.

ESAMI DIAGNOSTICI

•anamnesi ed esame obiettivo
•diagnosi radiologica: rx ortopanoramica, rx cranio in proiezione laterale ed anteroposteriore, TC 3D, RM (per lo studio dell’ATM-articolazione temporo-mandibolare-)

TRATTAMENTO
Il trattamento chirurgico mira alla riduzione della frattura con placche e viti in titanio. Da valutare la necessità di un bloccaggio intermascellare.
L’esposizione del focolaio di frattura è preferibile per via transmucosa così da evitare di ledere delicate strutture nervose (rami del nervo facciale) e antiestetici esiti cicatriziali cutanei.